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L’antica Praeneste e il borgo di Castel San Pietro
3 Marzo 2024
Visiteremo il santuario della Fortuna Primigenia e il borgo di Castel San Pietro
PROGRAMMA
Tipologia | Difficoltà | Lunghezza | Dislivello | Trasporto |
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- Itinerario
- Percorso
Dalla stazione di Zagarolo procederemo verso il Paese, per una breve visita, e continueremo in direzione di Gallicano percorrendo la pedemontana. Visiteremo il centro storico di Palestrina, soffermandoci nella piazza principale (antico foro romano) e proseguiremo verso il Museo archeologico nazionale e gli scavi del Santuario della Fortuna Primigenia (ingresso gratuito per la prima domenica del mese). Dopo la visita saliremo in direzione di Castel San Pietro Romano per la pausa pranzo al sacco e la visita al paese.
Rientro a Roma dalla stazione di Zagarolo.DESCRIZIONE
Le origini di Praeneste
Come le più importanti città del mediterraneo, anche la fondazione di Praeneste è considerata sacra e leggendaria. Secondo la narrazione mitica dei più importanti autori antichi, fra cui: Strabone,Tito Livio e Ovidio, il fondatore della città sarebbe stato Telegono, figlio di Ulisse e Circe. La leggenda narra che la cupa predizione vaticinata dell’indovino Tiresia lo rese allo stesso tempo parricida e fondatore di una città che lo avesse accolto da pastori coronati di foglie. Inviato dalla madre Circe alla ricerca del padre, giunto alle falde del monte Ginestro – la collina che sovrasta Praeneste – avrebbe incontrato danzatori ornati con foglie di leccio. In seguito, approdato a Itaca distrusse le campagne circostanti: ciò provocò l’intervento di Ulisse che intervenuto per difendere le coltivazioni si scontrò involontariamente con il figlio e rimase ucciso.
Santuario della Fortuna Primigenia
Il santuario occupava tutta l’area del centro storico di Palestrina e si estendeva fino alla sommità del tempio dedicato alla dea Fortuna.
Nella zona centrale (già foro romano e attuale Piazza Regina Margherita), sono visibili i ruderi di alcuni monumenti trasformati nel corso dei secoli: la basilica, in parte occupata nel ex Seminario vescovile; l’aula absidata, dove è stato scoperto il famoso mosaico nilotico; il basamento di un grande tempio inglobato nella cattedrale dedicata a San Agapito (sec. XII). Nella parte alta sono visibili i resti del tempio vero e proprio, trasformato nel tardo medioevo in palazzo signorile dai Colonna, feudatari di Palestrina già dal 1043. Dopo alterne vicende, fra cui l’assedio e la distruzione del palazzo avvenuto nel 1298 dalle milizie di papa Bonifacio VIII, il feudo fu venduto nel 1630 a papa Urbano VIII che lo donò al fratello Carlo Barberini.
La visita al santuario inizia dal terzo terrazzamento da cui salgono due rampe che in origine erano semicoperte da un portico. Salita la rampa, si giunge su una terrazza centrale detta “degli emicicli” per le due esedre con colonne doriche: una delle esedre conserva ancora tre colonne, l’attico e i resti di un pozzo già decorato da colonnine corinzie che sorreggevano una tholos conica; questo era probabilmente il luogo in cui erano estratte le “sortes” dell’oracolo cui si chiedeva il responso. Salendo ancora si giunge su una terrazza decorata alternativamente da edicole e fornici: era forse destinata a botteghe o a luoghi di sosta. Dalla rampa centrale si giunge sulla grande spianata, in origine circondata su tre lati da un portico e aperta a sud da una balaustra che si affacciava verso la campagna laziale. L’ultimo livello del santuario era costituito da un’alta esedra con colonne corinzie, sormontate da un’ampia trabeazione porticata, disposta intorno alla cavea teatrale. Questo ambiente è stato inglobato nelle strutture del palazzo Colonna-Barberini
Castel San Pietro Romano
Borgo arroccato sul monte Ginestro, dove sorgeva l’antica acropoli di Praeneste. Appartenuto ai Colonna fin dal secolo XI possiede i resti un bel castello medievale. È chiamato “La città del cinema” per essere stato il set di molti film degli anni Cinquanta e Sessanta, fra cui “pane amore e fantasia”.
ACCOMPAGNATORI
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Silvia Francesca Pietra – Tel. 3487362286 – E-mail pietrasilviafrancesca@gmail.com
Walter De Dominicis – Tel. 3386245006 – E-mail walterdedo14@gmail.com
INFORMAZIONI
- Appuntamento
- Roma Termini ore 7:45. Il trano parte alle 8:00
- Treno (andata) per Zagarolo
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- Partenza da
- Roma Termini 8:00
- Arrivo ore
- 8:36
- Treno (ritorno) da Stazione di Zagarolo
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- Partenza ore
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16:40
17:51 - Arrivo a
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Roma Termini 17:20
Roma Termini 18:20
- Note
- Per prenotare l’uscita inviare nome, cognome e n. tessera Fiab del 2024;
– Casco vivamente consigliato;
– Luci anteriori e posteriori;
– Catena con lucchetto;
– Abbigliamento stagionale;
– Mantellina impermeabile;
– Pranzo al sacco;
– Acqua in borraccia;
– Kit di riparazione bici, camera d’aria di scorta e pompa. - Costi
- Biglietto per Zagarolo € 2,60
Ritorno da Zagarolo € 2,60
Supplemento Bici € 3,50 - Immagini
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